L'industria spaziale si sta avvicinando a una grande trasformazione dall'eredità alla tecnologia moderna. Diventa quindi fondamentale adottare un approccio innovativo anche alla sicurezza di queste tecnologie che coesisteranno, almeno in un primo momento transitorio. La comunità di ricercatori e professionisti della sicurezza deve quindi avviare una collaborazione onnicomprensiva che bilanci gli aspetti di innovazione tecnologica e sicurezza fin dalla progettazione.

Il dominio spaziale deve ora essere considerato un'infrastruttura critica per la sicurezza nazionale e come tale deve essere protetto. Le principali vulnerabilità possono essere dovute a Denial of Service a causa di canali di comunicazione limitati soprattutto per larghezza di banda e latenza, intercettazioni di comunicazioni non cifrate, jamming elettromagnetico, vulnerabilità software (sia dispositivi gestionali che OT installati a bordo delle piattaforme orbitanti). Sarebbe vantaggioso investire in un'infrastruttura resiliente aumentando la flotta di transponder in orbita e ampliando così il canale di comunicazione, mettere in sicurezza questo canale con crittografia all'avanguardia e rafforzare il carico utile contro le minacce elettromagnetiche (immediatamente per oggetti già in orbita dove possibile).

Creare tavoli tecnici e squadre di auditor per il controllo delle filiere hardware e software, includendo in questo controllo i singoli componenti del satellite, soprattutto nel caso di sistemi di tipo OT.

L'adozione di framework internazionali per questo tipo di valutazioni in un modello di difesa olistico darebbe sia ai valutatori che all'intera organizzazione un alto grado di affidabilità di aver intrapreso un corretto approccio di Due Diligence, governando e non subendo l'evoluzione della minaccia informatica nello spazio.

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